16 OTTOBRE TORNA LA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO NEL GIORNO DELLO SCIOPERO NAZIONALE

A Roma il 16 Ottobre Sciopero nazionale della Logistica ha rappresentato una straordinario giornata d’incontro tra le istanze dei lavoratori della Logistica e degli altri sfruttati della Metropoli. Lo sciopero era convocato  per un contratto nazionale migliore, dal punto di vista del salario e delle garanzie; un contratto che risponda in avanti ai tentativi di ristrutturazione del settore che Confetra e sindacati confederali si sono messi in testa di attuare per rispondere alla conflittualità dei facchini e dei corrieri organizzatisi nel Si Cobas.  A queste rivendicazioni si sono però aggiunte quelle degli occupanti di casa, anch’essi colpiti nella loro battaglia contro la Rendita e per una Città Giusta dalla repressione del Governo che tramite l’art.5 del decreto Lupi vuole togliergli il diritto alla residenza in occupazione.
Dopo la mattinata che ha visto un partecipatissimo Corteo nell’area della Tiburtina una nutrita delegazione di manifestanti si è spostata di fronte al negozio IKEA di Anagnina, da sempre “bersaglio” romano della Campagna “Smonta Ikea” per la riassunzione dei 24 facchini licenziati a Piacenza dalla cooperativa S. Martino, per conto della multinazionale svedese dell’arredamento. Oltre all’Assemblea di sostegno alle lotte della Logistica hanno partecipato anche le occupazioni abitative del territorio. Dopo un pomeriggio di volantinaggio in cui i/le militanti hanno comunicato con i clienti sul piazzale, ci siamo spinti in un corteo interno che ha portato tra le facce stralunate di addetti alla sicurezza e la solidarietà di molti commessi e famiglie gli slogan della nostra campagna, urlando che torneremo fino a quando il colosso dell’Arredamento non tornerà sui suoi passi riassumendo i lavoratori licenziati come già fatto da Granarolo.
Il corteo ha comunicato dentro il negozio la vicenda dei 24 facchini spiegando cosa significano veramente gli investimenti esteri nel nostro paese, quali violazioni contrattuali e quanto sfruttamento nascondessero le merci esposte nel magazzino

Il 16 Ottobre abbiamo ribadito in questa maniera che questa multinazionale che lascia i suoi negozi come Cattedrali  intorno a periferie senza servizi mentre crede impunemente di poter calpestare i lavoratori che alzano la testa, rappresenta meglio di ogni altra vicenda la faccia del Capitalismo, patinato nei cataloghi e feroce contro il lavoro.